Oggi vivo con mio marito e mia figlia di fianco a quegli stessi campi, coltivati ancora in parte dai miei genitori e dai miei zii, ma ormai indispensabili solo per poter gustare frutta e verdura sana e che sappia di qualcosa, non certo per poter "arrotondare" lo stipendio, come un tempo.
Sono felice e orgogliosa di questa mia condizione di "contadina", si apprezzano cose che per i più non significano niente, ma soprattutto le si fanno vivere ai figli, che hanno, a mio vedere, il privilegio di vivere con la natura, conoscere i ritmi delle stagioni. Ad esempio mia figlia, a neanche 2 anni e mezzo, sa bene che i lamponi adesso non ci sono, ha visto la nonna che ha tolto le piantine ormai secche; nonostante ne sia ghiottissima, adesso non li va a cercare nell'orto, sa che le piantine torneranno a fare frutti tra qualche tempo. Lo stesso vale per i pomodori, per l'albero di albicocche che abbiamo davanti a casa e che adesso ha solo tanti rami spogli. Sa che se vogliamo mangiare le uova bisogna portare tutti i giorni la pappa alle galline, quanto si divertono i bimbi ad andare a controllare se nel nido ci sono le uova...il gallo che canta invece è parecchio fastidioso!
Per me questo è importante, non perdere il contatto con questo mondo che ormai sta diventando sempre più solo a nostro uso e consumo ma senza conoscerne i ritmi, le esigenze.
Poco dopo essermi sposata, ho deciso di lasciare un lavoro che mi piaceva e che mi avrebbe dato sicuramente soddisfazioni e probabilmente anche una certa stabilità, per farne un altro, part time, che mi permettesse di vivere "con calma". Volevo poter assaporare la mia vita, vivere in una realtà più a misura d'uomo. Mio marito lavora vicino a dove abitiamo e quindi riesce a venire a casa per pranzo. Per noi era importante poter avere anche questa occasione per stare insieme, ci siamo sempre sentiti privilegiati per questo e il mio lavoro part time ce lo permette.
Oggi che sono mamma, sono ancora più felice di questa mia scelta, posso preparare io il pranzo a mia figlia e soprattutto posso stare con lei al pomeriggio. Sono fermamente convinta che il rapporto che possiamo creare con i nostri figli dipenda solo da noi, non condivido molto le parole "meglio tempo di qualità che di quantità", io credo molto di più nel fatto che i figli abbiano bisogno di vivere con i genitori ogni giorno; al pomeriggio non sto certo tutto il tempo a giocare con Alice, ma lei mi vede, sente la mia presenza anche mentre cucino e lei magari gioca con il didò (fatto in casa ovviamente!) o canticchia girando per casa. I figli devono poter vedere i propri genitori nel vivere quotidiano, non solo nel weekend e alla sera, quando non si vede l'ora che si addormentino per poterci finalmente rilassare anche noi adulti.
Certo, qualche volta lascio Alice a mia mamma per poter sbrigare qualche commissione o concedermi qualche giretto tranquillo, ma la normalità è stare insieme. Adesso che inizia ad essere più grandicella, posso farle fare determinate cose, mi aiuta a cucinare, impasta, prepariamo i dolci, andiamo nell'orto a prendere la verdura che ci servirà per la cena e molto altro.
E' stancante, a volte mi chiedo se sia il meglio per me, ma poi penso subito che è sicuramente il meglio per lei, quando poi crescerà avrà modo di staccarsi dalla mamma e la mamma potrà magari riprendersi qualche spazio in più.
Per il momento sono felice di questa mia scelta e questo blog in qualche modo vuole fermare il tempo, per poter rivedere un giorno magari proprio con mia figlia, le avventure di oggi.
Ciao Nadia,
RispondiEliminasono Catia e vivo fisicamente a Milano, anche se in periferia in mezzo a tanto verde (ma comunque tanto smog), e mentalmente e spiritualmente in collina, dove l'aria è più pulita, le persone ti sorridono, nessuno va di fretta e mia figlia è più serena.
Ti invidio (nel senso buono del termine ovviamente, credo che la vita di campagna (alla quale sono legati momenti preziosi e indimenticabili della mia infanzia)sia il meglio per il corpo, lo spirito e la mente.
Chissà forse un giorno, quando mio marito sarà in pensione.....
Un caro saluto e un bacino alla tua bambina.
Ciao Catia,
Eliminabenvenuta!
Sicuramente la vita in campagna è molto bella e "slow" e a me piace anche per questo. Allo stesso tempo però ha anche dei lati negativi come qualunque cosa, come ad esempio essere costretta a prendere la macchina ogni volta che mi manca anche solo un litro di latte, ma a me piace così e poi magari il latte lo faccio comprare al marito quando torna dal lavoro ;)
Ciao Nadia,
RispondiEliminaho letto su Homemademamma della tua "nuova" esperienza di blogger.
Anchio abito in perifieria di Milano ma ti garantisco che spesso mi capita di percepire fastidio per i rumori, la fretta, la folla (gente ovunque.....) e aspiro al silenzio! Vivere in campagna fa bene, non significa certo vivere in solitudine come cent'anni fa, piuttosto recuperare i tempi della natura e i nostri interiori (che ho l'impressione non coincidano con la frenesia della città, altrimenti non saremo tutti così nervosi, giusto?).
Nadia la tua bimba ora ti sembra così presente e ti sembra di non avere più spazi per te. E' giusto così, qualche spazio lo riavrai perchè piano piano i bambini si staccano un po' per aprirsi al mondo (e se farai come me, rimpiangerai quando ti stavano sempre addosso... : ))) )
Ciao Alessandra,
Eliminagrazie per le tue parole e sì, hai proprio ragione, non significa per niente vivere in solitudine, nel raggio di poche decine di metri qui siamo 4 famiglie con in tutto 7 bimbi... non ci annoiamo di certo!